A Passage to India fu l’ultima opera scritta da E.M. Forster pubblicato nel 1924 e ispirato da due viaggi compiuti dall’autore in India. Un romanzo post vittoriano che non ha solo l’obiettivo di esplorare i complessi rapporti tra Occidente e Oriente di quel tempo, ma è anche un'attenta analisi delle possibili convergenze di valori individuali e sociali, colti in una prospettiva narrativa inedita umanistica e ideale. Dal punto di vista convenzionale, assume un ruolo importante nella letteratura britannica e mondiale d'inizio novecento, come simbolo del disagio creato da una forma di scrittura, non più forse adatta a ritrarre la complessità dell’esistenza antropologica, ma allo stesso, capace di sottolineare la volontà, di cercare attraverso i luoghi e i personaggi, nuove forme di espressione che si allontanano dall’era industriale ottocentesca.
È evidente, quindi, come l’esplorazione di questo passato storico e letterario attraverso la scrittura britannica di E.M. Forster sia di grande interesse, non solo per comprendere degli aspetti inediti di un fenomeno storico protagonista per due secoli, ma soprattutto per interpretare e conoscere, un immaginario culturale e ideologico diverso. L’argomento è stato scelto per capire come la descrizione letteraria, di personaggi come Mrs. Moore, Aziz e molti altri, sia diversa, perché mostra il come piuttosto che il perché, un intento per capire come la scrittura e la sua più variegata immaginazione letteraria, possano essere degli stimoli e come le categorie individuate dall’autrice, e prese in analisi in questo progetto, risultino essere appropriate per una possibile riflessione sul fenomeno della presenza indiana nella storia di ieri e di oggi.
Giuseppe Giulio

Come leggere a Passage to India si propone di fornire una lettura che evidenzi la posizione, in bilico tra sentire tardo vittoriano e impulsi antivittoriani, mostrando come possa alla fine del testo, emergere un rapporto tra individuo e mondo.